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PIANETA MAMMA

Cosa impara un bambino frequentando un centro estivo?

I centri estivi non sono solo un esperienza ludica per i bambini ma hanno anche un valore educativo, la dott.ssa Fontana ci spiega perché.

Il valore educativo dei centri estivi

L’estate è il periodo per eccellenza del riposo, del defaticamento e dello svago.
Anche i nostri ragazzi in estate prendono una pausa da tutti gli impegni scolastici ed extra-scolastici e si godono un pò di tempo finalmente libero.
Forse proprio per questo l’estate è anche il momento in cui metabolizzano quanto appreso durante l’anno e compiono un meraviglioso salto evolutivo.
Il tempo dell’estate è quindi un tempo prezioso, un periodo importante dell’anno che occorre ai nosti ragazzi per ricaricare le pile ma anche per sistematizzare tutto ciò che hanno appreso durante l’anno.

Per questo motivo è fondamentale che l’estate sia un periodo non solo quantitativamente diverso (si fanno meno compiti, si studia meno) ma anche qualitativamente differente (si fa “altro” ci si dedica ad attività che per ragioni diverse in inverno non si possono praticare).
Molti ragazzi vanno ai centri estivi.
Alcuni addirittura lontani da casa e senza genitori.
Questa esperienza è sicuramente un prezioso banco di prova in cui poter spendere se stessi in un contesto diverso e inusuale.

Che opportunità offre ai bambini un centro estivo?

Il confronto con i pari su un piano diverso

I ragazzi a scuola hanno la possibilità di un continuo confronto che avviene però nella maggioranza dei casi su un piano strettamente cognitivo.
Nonostante gli insegnanti (quelli più competenti) valorizzino altre abilità degli alunni e gratifichino ciascuno in base a quello che è in grado di dare, è innegabile che la scuola sia il luogo per eccellenza in cui ci si confronta sul campo dell’intelligenza e della capacità cognitiva.
Finalmente nei centri estivi ci si ritrova a spendersi in contesti diversi di gioco, di movimento, di relazione e scambio: in queste realtà spesso i ruoli del più e del meno bravo non sono più così evidenti ma anzi spesso sono ribaltati e così chi è abituato a primeggiare vive l’esperienza di essere “secondo” ad un compagno che invece solitamente a scuola fa più fatica.

Il confronto coi pari in una logica diversa

Nel centro estivo si ha anche la possibilità di stare in mezzo agli altri, senza i continui “spauracchi” della valutazione, del voto, della nota, dei compiti.
Pur essendo un luogo educativo, il centro estivo è strutturato su una logica differente rispetto alla scuola, perchè basato sul divertimento del singolo, pur nel rispetto dell’altro e delle regole.
In questo senso il bambino lo vive liberamente senza l’ansia da prestazione tipica della scuola e senza gli obblighi che riguardano la realtà scolastica.
In questo senso rappresenta lo “stacco” necessario al defaticamento e al riposo.

Il potenziamento dell’autonomia

Il bambino proprio perchè si spende in un contesto nuovo e diverso (in alcuni casi anche fisicamente lontano) ha la possibilità di “buttarsi” molto di più nelle esperienze, di vivere l’attività in maniera più indipendente e autonoma.
Si trova spesso nella condizione di doversela cavar da solo in piccoli grandi compiti ed è quindi spronato dal contesto a “diventare grande”.

Contatto con la natura

Da non sottovalutare il fatto che il bambino trascorre la propria giornata all’aperto, al sole, in contatto con il verde e con la natura.
In questo senso l’esperienza è ovviamente qualitativamente diversa da quella invernale e permette proprio di struttuarsi sul piano del movimento, del gioco e del diverimento di cui si diceva, in maniera molto più efficace.

Esperienza della vita in comunità

Inoltre l’esperienza del centro estivo permette al bambino la vita in comunità.
Lo responsabilizza sul fatto che il suo contributo è decisivo affinchè la giornata e le attività si svolgano nel migliore dei modi.
In molti casi è spronato a prendersi degli impegni e delle mansioni quali tenere pulito, aiutare ad apparecchiare, risistemare il materiale di gioco e quindi ad avere piccoli e grandi compiti utili per il gruppo.
In questo senso si sensibilizza soprattutto sul rispetto dell’altro che come lui fruisce dei medesimi spazi e delle medesime attività.

Il confronto con educatori diversi

Offre anche l’opportunità di relazionarsi ad educatori differenti al di là dei genitori e degli insegnanti o degli allenatori sportivi con cui il bambino si relaziona durante il periodo dell’anno scolastico
In questo senso il bambino ha modo di mettere a frutto il legame di attacamento che ha sviluppato con i suoi educatori quotidiani avendo la possibilità di relazionarsi con adulti di riferimento nuovi e diversi.
In questo modo generalizza con persone diverse le competenze relazionali che ha sviluppato nel rapporto di tutti i giorni, e che rappresentano un pò la sua base sicura.
Lontano dai genitori i bambini sperimentano non soltanto gli obblighi e i doveri della scuola, ma anche esperienze piacevoli di divertimento che potranno poi raccontare in famiglia una volta tornati a casa.

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